B&B ED AFFITTI BREVI NON SONO LA STESSA COSA.

E LA QUALITÀ DEI CENTRI STORICI STA A CUORE ANCHE AGLI OPERATORI DELL’ACCOGLIENZA

Trovo inaccettabile la mancanza di conoscenza (vera o strumentale che sia) con cui sindaci, assessori e politici parlano del tema degli affitti brevi e delle conseguenze, a loro dire negative, che provocherebbero nei centri storici.

Inaccettabile perché parlano di bed&breakfast, affittacamere professionali e non professionali ed affitti brevi come se fossero una cosa sola, mentre si tratta di fattispecie molto diverse fra di loro, non a caso regolamentate da normative nazionali e regionali differenti. E dispiace che molti conduttori di talk show televisivi non sappiano far altro che amplificare queste affermazioni.

Inaccettabile perché attaccano senza motivo un settore economico che è parte fondamentale di quella filiera del Made in Italy che l’associazione ANOI, costituita a febbraio 2024, vuole rappresentare, coinvolgendo operatori del turismo, dell’agroalimentare e dell’artigianato. Un settore economico che produce ricchezza per tante famiglie italiane, che offre servizi di accoglienza di qualità proprio nel cuore delle città, offrendo ai propri ospiti la possibilità di conoscere ed acquistare prodotti di eccellenza, con un indotto economico che andrebbe apprezzato e difeso da parte di chi amministra la cosa pubblica.

Inaccettabile perché basato su un concetto falso: che queste abitazioni destinate ad attività di ricettività turistica ed agli affitti brevi (due cose diverse e che vanno tenute distinte) sarebbero “sottratte” – uso lo stesso, orribile termine usato da amministratori pubblici – ai residenti. Non è vero: sarebbero molto spesso abitazioni destinate a rimanere vuote, per mancanza di domanda da parte dei residenti e di offerta da parte dei proprietari. Per cui dovrebbe invece essere apprezzato l’impegno, prima di tutto economico, dei proprietari che hanno deciso di ristrutturare queste case e di mantenerne o accrescerne il valore, proprio destinandole ad una attività economica.

Mi preme poi sottolineare – perché non lo fa quasi nessuno – che molte attività di affittacamere e di bed&breakfast hanno carattere non professionale, e quindi le varie leggi regionali che disciplinano il turismo impongono che i proprietari possano svolgere attività solo avendo lì la propria residenza. Si tratta, con chiara evidenza, di appartamenti dove quindi vivono già persone residenti nella città e dunque meno che mai “sottratte” a qualcuno.

Potrei continuare a lungo con altri esempi ed altre motivazioni. Apprezzo moltissimo il lavoro quotidiano del presidente nazionale di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, che, sui canali social e con interviste a giornali e televisioni, combatte le posizioni di chi punta il dito contro i proprietari delle abitazioni e gli operatori economici dell’accoglienza, con accuse prive di ogni fondamento. Anche noi come ANOI Made in Italy, in occasione di ogni incontro che organizziamo, insistiamo su questi punti e cerchiamo di spiegare agli amministratori comunali come i problemi dei centri storici siano tanti (mobilità, attività commerciali, pulizia, servizi) e stiano particolarmente a cuore a tutti i proprietari delle abitazioni.

Rosa Lotito

Presidente ANOI – Associazione Nazionale Ospitalità Italiana Made in Italy


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